Studi dimostrano che l’inquinamento che si sviluppa in casa e nei luoghi chiusi può essere più nocivo di quello esterno, dal momento che come fattore di rischio può superare persino l’abuso di alcol, l’avere un colesterolo alto e seguire una dieta povera di frutta e verdura.
Molteplici sono infatti le sostanze contaminanti; esse sono di natura fisica, come il radon che dal terreno sottostante migra all’edificio, oppure le fibre minerali artificiali utilizzate nell’edificio in quanto buone isolanti termici, o anche le polveri sottili.
Per quanto riguarda gli inquinanti ricordiamo quelli di natura biologica come i virus, i batteri, le muffe, gli acari, i composti organici volatili provenienti da oggetti di utilizzo quotidiano, come alcuni materiali debiti alla pulizia della casa.
Tra gli inquinanti biologici più diffusi si segnala anche la formaldeide, anch’essa presente in una vasta serie di articoli per uso domestico.
E’ evidente come le sostanze di questa tipologia possano concentrarsi nei luoghi chiusi, considerate le fonti da cui esse derivano.
La salute di coloro che abitano in un determinato ambiente chiuso, è minacciata dalla nocività della concentrazione di queste sostanze, che possono causare, da semplici irritazioni oculari, cefalee, nausea, fino a conseguenze più gravi.
Per favorire un ambiente più salubre, igienico e benefico per la salute fisica delle persone, è raccomandabile un monitoraggio della qualità dell’aria nell’ambiente, dal momento che il controllo dell’aria e delle concentrazioni dei gas e delle sostanze che la costituiscono, favorisce una prevenzione più efficace e, un’individuazione delle sostanze stesse è utile per affrontare più agevolmente il problema.

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